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Category: Curiosità sul riposo

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Dormire con il cane o gatto fa bene o disturba il riposo?

Chi vive con un animale lo sa bene: la tentazione di farlo salire sul letto è fortissima. Che sia il cane che si acciambella vicino ai piedi o il gatto che si sistema accanto alla testa, dormire con il proprio amico a quattro zampe regala un senso di calore e compagnia difficile da spiegare. Ma dormire con il cane o gatto fa davvero bene o rischia di compromettere la qualità del nostro riposo?

In questo articolo scopriremo pro e contro, curiosità scientifiche su come cambiano i cicli del sonno e qualche consiglio pratico per godere al meglio della compagnia notturna dei nostri animali.

 

Perché ci piace tanto dormire con loro?

Il legame tra umani e animali è antico e potente. Condividere lo spazio del sonno risponde a bisogni profondi:

  • Calore e sicurezza: i nostri antenati dormivano accanto ai cani anche per proteggersi dal freddo e dai predatori. Oggi questo si traduce in un senso di comfort.
  • Ormoni della felicità: accarezzare un cane o un gatto aumenta l’ossitocina, l’ormone dell’affetto, e riduce il cortisolo, lo stress.
  • Combattere la solitudine: per molte persone, specialmente anziani o single, la presenza di un animale nel letto è un potente antidoto alla malinconia.

Non a caso, una ricerca pubblicata sulla rivista Anthrozoös ha evidenziato che oltre il 50% dei proprietari lascia che il cane o il gatto dormano sul letto, percependolo come un’abitudine positiva.

 

Ma dormire con il cane o gatto disturba il sonno?

Qui iniziano le ombre. Dal punto di vista medico, dormire con un animale può alterare la qualità del sonno. La Mayo Clinic ha condotto uno studio monitorando il riposo di proprietari e cani: nel 20% dei casi si sono riscontrati micro-risvegli notturni causati dai movimenti dell’animale.

I principali rischi sono:

  • Cicli del sonno frammentati: un cane che si agita o un gatto che cambia posizione più volte possono spezzare le fasi profonde (NREM e REM), rendendo il sonno meno rigenerante.
  • Allergie e asma: peli, polvere e allergeni portati dal pet possono peggiorare problemi respiratori.
  • Igiene: anche se puliti, cani e gatti portano batteri dall’esterno. Per questo è fondamentale lavare frequentemente lenzuola e copriletti.

 

I vantaggi emotivi del dormire insieme

D’altro canto, non si può ignorare l’aspetto psicologico. Molti studi evidenziano che dormire con un cane o un gatto:

  • riduce ansia e insonnia, grazie alla sensazione di compagnia,
  • favorisce l’addormentamento nei soggetti che soffrono di stress,
  • rafforza il legame affettivo con l’animale.

Una ricerca dell’Università del Missouri ha mostrato che la presenza del cane riduce la frequenza cardiaca e abbassa la pressione anche durante il sonno.

vantaggi dormire con gatto

Dormire con il cane o gatto cambia i cicli del sonno?

Sì, in modi a volte sottili. Uno studio su Human-Animal Interaction Bulletin ha osservato che i proprietari di cani hanno un sonno leggermente più leggero rispetto a chi dorme senza animali. Pur avendo più micro-risvegli, questi soggetti dichiarano di sentirsi più rilassati e felici, una specie di “contraddizione benefica” che la scienza sta ancora esplorando.

 

Come ridurre i rischi e godersi il letto con il pet

Se ami dormire con il tuo cane o gatto e non vuoi rinunciarci, ecco qualche consiglio pratico:

  1. Igiene prima di tutto
    Lava e spazzola regolarmente il pelo, controlla che non abbia pulci o zecche e pulisci le zampe dopo le passeggiate.
  2. Materasso e tessuti adatti
    Scegli un materasso traspirante e antibatterico. Il materasso Zenit di Imperial-life, realizzato in lattice 100% con rivestimento in cashmere e ioni d’argento, aiuta a mantenere il letto fresco e igienico, riducendo l’accumulo di batteri e allergeni.
  3. Una cuccia vicina al letto
    Se temi che il sonno ne risenta troppo, posiziona una cuccia accanto al letto: il pet sarà vicino, ma non interromperà i tuoi cicli profondi.
  4. Attenzione agli orari
    Evita di lasciare il cane o il gatto svegli e attivi in camera quando stai per addormentarti. Giochi o rumori possono allungare i tempi di addormentamento.

Se vuoi approfondire altri aspetti del riposo e capire come piccoli dettagli possano influire sulla qualità del sonno, leggi anche il nostro articolo: 5 segnali che il tuo materasso sta distruggendo il tuo sonno (e la tua salute).

dormire con il cane o gatto disturba il sonno

Conclusione: ascolta il tuo corpo (e il tuo cane)

In conclusione, dormire con il cane o gatto non è né giusto né sbagliato in assoluto. Dipende dalle tue esigenze: se non hai allergie e il sonno resta profondo, è una splendida abitudine che rafforza il legame con l’animale. Se però noti di svegliarti spesso stanco o con fastidi respiratori, meglio rivedere questa consuetudine.

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    Fonti

    Mayo Clinic Proceedings (2017), “The effect of dogs on human sleep in the home sleep environment.”

    Human-Animal Interaction Bulletin (2020), “Sleep in the presence of companion animals.”

    Anthrozoös, “Companionship at night: Pet ownership and sleep quality.”

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    Come dormivano i nostri antenati? Un viaggio tra le abitudini del sonno nel passato

    Il modo in cui dormiamo oggi non è sempre stato così. Le 7-8 ore continuative che consideriamo “normali” sono, in realtà, un’abitudine relativamente moderna. I nostri antenati avevano un rapporto diverso con il riposo: influenzato dalla luce solare, dai ritmi della comunità, dalle credenze religiose e dai bisogni pratici.

    In questo articolo ti portiamo in un viaggio affascinante tra epoche e culture diverse, per scoprire come sono cambiate le abitudini del sonno nel passato e cosa possiamo imparare per migliorare il nostro riposo oggi.

     

    Il sonno bifasico del Medioevo: due dormite, non una

    Nel Medioevo era comune dormire in due fasi distinte, separate da un periodo di veglia notturna. Questo modello, chiamato sonno bifasico, prevedeva:

    • primo sonno: dalle 20:00 circa fino a mezzanotte.
    • periodo di veglia: 1-2 ore per leggere, pregare, chiacchierare o persino fare piccoli lavori domestici.
    • secondo sonno: fino all’alba.

    L’esistenza di questa abitudine è confermata da numerosi testi letterari e documenti storici, tra cui gli scritti di Roger Ekirch, storico alla Virginia Tech, che ha identificato oltre 500 riferimenti a “primo” e “secondo sonno” in documenti europei dal Medioevo al XIX secolo【1】.

    Perché si dormiva così nel passato? L’assenza di illuminazione artificiale e la vita più legata ai ritmi naturali favorivano un modello di riposo flessibile e distribuito.

    Antica Roma e Grecia: il sonno come atto sociale (e pubblico)

    Nell’antica Roma e in Grecia, il sonno aveva anche una valenza sociale e rituale. Le case romane spesso avevano ambienti chiamati cubicula, stanze private per dormire e meditare. Ma non era raro riposare anche nei bagni pubblici o nei templi, soprattutto durante riti religiosi come l’incubatio, in cui si cercavano sogni profetici dormendo in luoghi sacri.

    Curiosamente i greci distinguevano tra due tipi di sonno: uno “buono”, che portava sogni e guarigione e uno “cattivo”, disturbato dagli dei o dai pensieri.
    Dormire nell'antica grecia

    Il sonno nelle culture nomadi e tribali

    In molte società tribali, come quelle dei San in Namibia o degli Hadza in Tanzania, il sonno è ancora oggi frammentato e collettivo. Le persone si addormentano e si risvegliano in momenti diversi, garantendo una sorta di “turno” di sorveglianza del gruppo.

    Uno studio pubblicato su Current Biology nel 2017 ha evidenziato come in queste culture raramente si verifica una situazione in cui tutti dormono contemporaneamente【2】. Il risultato? Un’elevata sicurezza durante la notte e un sonno meno rigido ma più adattabile.

     

    L’arrivo dell’illuminazione artificiale e la rivoluzione del sonno

    Con la diffusione delle lampade a gas prima e dell’elettricità poi, le giornate si sono progressivamente allungate. Le persone hanno iniziato a restare attive anche dopo il tramonto e a posticipare il momento di andare a dormire.

    Questa trasformazione ha portato, tra XIX e XX secolo, alla progressiva scomparsa del sonno bifasico e all’affermarsi del sonno monofasico continuo. Comodo per gli orari di lavoro moderni, sì, ma forse non perfettamente allineato con la nostra biologia.

     

    Tradizioni del sonno nel mondo: curiosità da ogni continente

    Oltre alle abituduni del sonno nel passato, ecco alcune abitudini storiche e culturali legate al sonno che potresti non conoscere (ne parliamo in modo piu approfondito nell’articolo “I rituali del sonno nelle diverse culture“):

    • Giappone: la siesta è vista come segno di dedizione. Il inemuri (letteralmente “essere addormentato mentre si è presenti”) è accettato anche nei luoghi pubblici e di lavoro.
    • Spagna: la siesta pomeridiana, radicata nel passato agricolo, è stata per secoli una parte fondamentale della giornata.
    • Italia meridionale (e rurale): in molte zone fino a metà Novecento era comune fare “la controra”, un riposino pomeridiano, specialmente d’estate.

    Tutte queste pratiche dimostrano come il riposo fosse (e in certi casi lo sia ancora) distribuito lungo la giornata e non confinato solo alla notte.

    Rituali del sonno - La siesta

    Cosa ci insegnano queste storie? L’importanza di ascoltare il nostro ritmo naturale

    Molte delle abitudini storiche mostrano un’attenzione spontanea ai ritmi del corpo e della natura. In un’epoca in cui il sonno è spesso disturbato da stress, schermi, rumori e orari frenetici, queste antiche pratiche ci ricordano l’importanza di:

    • creare un ambiente favorevole al sonno, buio e silenzioso
    • rispettare i ritmi circadiani del corpo
    • non forzare un unico modello “valido per tutti”, ma trovare il proprio equilibrio

    Ecco perché oggi, grazie alla tecnologia e alla ricerca, abbiamo la possibilità di personalizzare il nostro riposo in modo scientifico, seguendo ciò che il corpo ci chiede.

     

    Dormire bene oggi: la continuità del benessere

    Anche se viviamo in un mondo molto diverso da quello dei nostri antenati, una cosa non è cambiata: il sonno resta la base del nostro benessere. Dormire su un sistema inadeguato, magari troppo rigido o non adatto alla nostra postura, può compromettere la qualità del riposo e, con essa, anche la nostra salute.

    Ecco perché oggi sempre più persone scelgono sistemi di riposo studiati per adattarsi alle posture naturali del nostro corpo, come quello proposto da Imperial-life: un approccio che unisce tradizione e innovazione, rispettando le esigenze uniche di ogni corpo. Il sistema è  personalizzabile, progettato per seguire la naturale curvatura della colonna vertebrale, ridurre le pressioni e favorire la circolazione – tutti aspetti che contribuiscono a un sonno più profondo e rigenerante.

    Alzata gambe e busto

    Conclusione: il passato ci parla, il presente ci guida

    Guardare indietro alle abitudini del sonno nel passato non è solo un esercizio di curiosità storica: è un modo per riflettere sul nostro rapporto con il riposo e recuperare ciò che davvero conta.

    In un’epoca in cui tutto va veloce, riscoprire il valore del sonno – e scegliere di dormire bene davvero – è uno dei regali più preziosi che possiamo fare a noi stessi.

    Se senti che è arrivato il momento di migliorare la qualità del tuo riposo, chiedici una consulenza. Saremo felici di aiutarti a trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze, con la cura e l’attenzione che da oltre 35 anni mettiamo nel benessere delle famiglie.

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      Fonti e riferimenti

      Ekirch, A. Roger. At Day’s Close: Night in Times Past. W.W. Norton & Company, 2005.

      Samson, D. R., et al. (2017). “Segmented sleep in a nonelectric, small-scale agricultural society in Madagascar.” Current Biology.

      Wehr, T. A. (1992). “In short photoperiods, human sleep is biphasic.” Journal of Sleep Research.

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      Sonno e performance atletica: come gli atleti riposano per dare il massimo

      Il sonno è spesso sottovalutato rispetto ad altri aspetti della preparazione atletica, come l’allenamento o la dieta. Eppure, è proprio durante il sonno che il corpo si rigenera, i muscoli si riparano e il cervello consolida le abilità apprese. Non è un caso che campioni come LeBron James o Roger Federer considerino il sonno un elemento fondamentale per le loro performance. In questo articolo, esploreremo il legame tra sonno e performance atletica, scopriremo le abitudini di alcuni grandi atleti e forniremo consigli utili per migliorare il proprio riposo e, di conseguenza, le proprie prestazioni.

      L’importanza del sonno per gli atleti

      Gli atleti di alto livello sanno che il sonno è essenziale per massimizzare le performance fisiche e mentali. Durante il sonno profondo, il corpo rilascia l’ormone della crescita, che favorisce il recupero muscolare e la riparazione dei tessuti danneggiati. Inoltre, un sonno adeguato aiuta a mantenere una mente lucida, una qualità indispensabile per prendere decisioni rapide e precise durante le competizioni.

      Uno studio condotto dalla Stanford University ha dimostrato che prolungare il sonno a circa 10 ore al giorno può migliorare significativamente le prestazioni atletiche. Ad esempio, i giocatori di basket che partecipavano allo studio hanno mostrato un miglioramento della velocità del 9% e un aumento dell’accuratezza del tiro del 6%

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      Curiosità e abitudini di sonno degli atleti

      LeBron James: un “professionista del sonno”

      Il campione NBA LeBron James, famoso per la sua longevità sportiva e le sue straordinarie performance, dedica tra le 8 e le 10 ore al sonno ogni notte. In un’intervista, ha dichiarato che considera il sonno una delle sue “armi segrete” per mantenersi in forma sia fisicamente che mentalmente. LeBron utilizza tecniche avanzate per ottimizzare il riposo, come dormire su materassi personalizzati e creare un ambiente completamente buio per favorire un sonno profondo e rigenerante.

      Roger Federer: 12 ore di sonno al giorno

      Il leggendario tennista svizzero Roger Federer attribuisce una parte importante del suo successo al riposo. Durante i periodi di torneo, si assicura di dormire tra le 10 e le 12 ore al giorno, suddivise tra una lunga notte di sonno e un pisolino pomeridiano. Federer ha più volte sottolineato che il sonno è fondamentale per il recupero muscolare e per mantenere la concentrazione durante i match più impegnativi.

      Simone Biles: protezione dalla tecnologia

      La ginnasta pluripremiata Simone Biles adotta una routine specifica per migliorare la qualità del suo sonno. Spegne tutti i dispositivi elettronici almeno un’ora prima di andare a letto, evitando così l’esposizione alla luce blu, che potrebbe interferire con il ritmo circadiano. Inoltre, Biles utilizza tecniche di rilassamento come la meditazione e la respirazione profonda per prepararsi al riposo e ridurre lo stress delle competizioni.

       

      Sonno e performance atletica: i rischi della privazione del sonno 

      Dormire poco o male può compromettere gravemente le prestazioni atletiche. Alcuni degli effetti più comuni includono:

      • Tempo di reazione rallentato: uno studio pubblicato sulla Journal of Sports Medicine ha dimostrato che la privazione del sonno può ridurre il tempo di reazione del 20-30%, un aspetto critico per sport che richiedono rapidità decisionale come il calcio o il tennis.
      • Aumento del rischio di infortuni: atleti che dormono meno di 6 ore a notte sono statisticamente più predisposti a lesioni muscolari e tendinee, poiché il corpo non ha il tempo necessario per rigenerarsi.
      • Riduzione della forza e della resistenza: la mancanza di sonno influisce negativamente sulla capacità di sostenere sforzi intensi, riducendo sia la forza muscolare che la resistenza aerobica.
      • Diminuzione della motivazione: la stanchezza cronica può ridurre la motivazione e compromettere la capacità di allenarsi con intensità e regolarità.

      Dormire bene e performance

      Strategie per migliorare il sonno degli atleti

      1. Creare un ambiente favorevole al sonno
        Un ambiente fresco, buio e silenzioso è essenziale per favorire un riposo di qualità. Molti atleti utilizzano tende oscuranti e dispositivi che emettono rumore bianco per bloccare i suoni disturbanti.
      2.  Stabilire una routine serale
        Andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora aiuta il corpo a regolare il ritmo circadiano. Gli atleti di successo pianificano le loro giornate in modo da rispettare questa routine, anche durante i viaggi o i periodi di allenamento intensivo.
      3. Integrare tecniche di rilassamento
        Tecniche come lo stretching, la meditazione o il massaggio possono aiutare a rilassare i muscoli e a ridurre lo stress prima di coricarsi. Ad esempio, utilizzare una poltrona relax come quelle di Imperial-life può offrire un’esperienza combinata di comfort e recupero fisico, ideale per preparare il corpo al sonno.
      4. Ottimizzare la dieta serale
        Cibi ricchi di triptofano, come latte, noci e banane, stimolano la produzione di melatonina e favoriscono il sonno. Al contrario, bevande contenenti caffeina o alcol andrebbero evitate nelle ore serali.

       

      Tecnologia e sonno: un’arma a doppio taglio

      Molti atleti utilizzano dispositivi tecnologici per monitorare la qualità del sonno. Strumenti come i tracker Fitbit o le app per il sonno forniscono dati utili per analizzare le fasi del riposo e identificare eventuali problematiche. Tuttavia, è importante non esagerare con l’uso della tecnologia, poiché l’esposizione alla luce blu può interferire con il sonno.

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      In conclusione il sonno non è un lusso, ma una necessità per chi vuole raggiungere l’eccellenza sportiva. Gli esempi di LeBron James, Roger Federer e Simone Biles dimostrano che un sonno di qualità può fare la differenza non solo per il recupero fisico, ma anche per la concentrazione mentale e la resistenza.

      Per chiunque pratichi sport a livello amatoriale o professionistico, adottare buone abitudini di sonno può essere il primo passo per migliorare le prestazioni. Integrare questi accorgimenti con momenti di relax quotidiano, magari utilizzando soluzioni come il sesitema di riposo Imperial-life, è un ottimo modo per avvicinarsi al metodo dei grandi campioni, come per esempio Gianpaolo Ricci giocatore della nazionale italiana di pallacanestro, puoi ascoltare qui la sua testimonianza.

      Sei sei interessato a dormire bene puoi compilare il form sottostante e un nostro esperto del benessere ti parlerà senza impegno dei nostri prodotti.

      Riferimenti

      Stanford University Study on Sleep and Athletes
      LeBron James Interview, Sleep and Recovery in the NBA
      Federer Routines, ESPN Feature
      Simone Biles’ Sleep Habits, Healthline Interview
      Journal of Sports Medicine, Effects of Sleep Deprivation on Athletes

       

       

        Dimostra di essere umano selezionando albero.

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        Sogni e creatività: come i sogni possono ispirare artisti e innovatori

        Il sonno è spesso considerato un periodo di inattività, ma in realtà è un momento cruciale in cui la nostra mente lavora instancabilmente. Durante il sonno, specialmente nella fase REM (Rapid Eye Movement), i sogni possono fungere da fonte d’ispirazione per artisti, scienziati e innovatori. Questo articolo esplora il legame tra sogni e creatività, presentando aneddoti affascinanti e informazioni insolite che dimostrano quanto siano potenti i sogni nel plasmare il nostro mondo.

         

        I sogni di creativi famosi

        Numerosi artisti e scienziati hanno tratto ispirazione dai propri sogni. Uno dei casi più celebri è quello di Paul McCartney, che ha composto la famosa canzone “Yesterday” dopo aver sognato una melodia che non aveva mai sentito prima. Secondo McCartney, si svegliò con la musica nella testa e decise di lavorarci subito, creando uno dei brani più iconici della storia della musica. Questo esempio evidenzia come il sonno possa fungere da catalizzatore per idee straordinarie.

        Sogni e creatività - Paul McCartney

        Un altro esempio affascinante è Dalì, il pittore surrealista, noto per i suoi sogni vividi e le sue visioni oniriche. Dalì utilizzava tecniche particolari per catturare le immagini dei suoi sogni, tra cui un metodo chiamato “dormire con un cucchiaio“. Si addormentava tenendo un cucchiaio in mano e quando il cucchiaio gli sfuggiva, il rumore lo svegliava, permettendogli di catturare immediatamente i suoi sogni.

         

        La scienza dietro sogni e creatività

        Ma perché i sogni sono così creativi? Durante il sonno, il cervello riorganizza e rielabora le informazioni accumulate durante il giorno, creando nuove connessioni. Secondo uno studio pubblicato nel Journal of Sleep Research, i sogni possono facilitare la risoluzione dei problemi e stimolare la creatività attraverso l’integrazione di idee disparate (Wagner et al., 2004).

        In particolare, la fase REM è fondamentale per il consolidamento della memoria e l’elaborazione emotiva. Durante questa fase, il cervello può affrontare situazioni difficili, trovare soluzioni innovative e persino rielaborare esperienze traumatiche. Questa combinazione di processo creativo e rielaborazione emotiva rende i sogni un terreno fertile per l’innovazione.

         

        Sogni e invenzioni

        Non è solo l’arte a trarre vantaggio dai sogni; anche molte invenzioni straordinarie sono nate nel sonno. Friedrich August Kekulé, un chimico tedesco, ebbe un sogno rivelatore che lo portò a scoprire la struttura del benzene. In sogno, vide una serpe che si mordeva la coda, simbolizzando un anello che rappresentava la struttura ciclica della molecola. Questo sogno fu fondamentale per la chimica organica moderna.

        Allo stesso modo, Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, ha dichiarato di trarre ispirazione dai sogni per le sue innovazioni. In un’intervista, ha parlato di come le sue visioni notturne lo abbiano portato a esplorare idee audaci nel campo della tecnologia spaziale e dell’energia sostenibile.

         

        La creatività nei sogni: un approccio culturale

        Non solo la scienza e l’arte traggono beneficio dai sogni. Diverse culture hanno riconosciuto il potere dei sogni nella creatività. Nella tradizione aborigena australiana i sogni sono visti come una connessione con il “Dreamtime“, un periodo in cui le storie e le leggende prendono vita. Gli aborigeni credono che i sogni siano una forma di comunicazione con gli antenati e che contengano insegnamenti vitali per la vita quotidiana.

        In Giappone, la pratica del “Yume” (sogno) è profondamente radicata nella cultura. Molti artisti giapponesi, come Yoko Ono, si ispirano ai sogni per le loro opere. Ono, ad esempio, ha creato installazioni che riflettono la fluidità e la complessità dei sogni, incoraggiando il pubblico a esplorare il proprio subconscio.

         

        Sogni e creatività - Yoko Ono

        © CIRCA _ Photographer Daniel Adhami

         

        Tecniche per stimolare sogni creativi

        Se desideri sfruttare il potere dei tuoi sogni per stimolare la creatività, ci sono diverse tecniche che puoi adottare. Ecco alcune pratiche consigliate:

        • Diario dei sogni: tieni un diario accanto al letto e annota i tuoi sogni non appena ti svegli. Questo ti aiuterà a ricordare i dettagli e a riflettere su di essi.
        • Meditazione prima di dormire: la meditazione può aiutarti a rilassare la mente e a prepararla per un sonno creativo. Concentrati su un’idea o un problema specifico prima di addormentarti.
        • Tecnica del sogno lucido: imparare a diventare consapevoli durante i sogni ti permette di esplorare liberamente il tuo subconscio e di influenzare le tue esperienze oniriche.
        • Visualizzazione: prima di addormentarti, visualizza un obiettivo o una domanda specifica. Questo può aiutare a guidare i tuoi sogni verso argomenti creativi.
        • Dormire comodi: un sonno di qualità richiede un ambiente confortevole. Dormire su un materasso e cuscini adeguati non solo migliora il riposo, ma favorisce anche sogni più vividi e creativi. Assicurati di creare uno spazio che incoraggi il rilassamento. Se desideri approfondire l’importanza di un buon sistema di riposo, puoi consultare la nostra pagina dedicata.
        • Routine del sonno regolare: stabilire una routine di sonno regolare migliora la qualità del sonno e aumenta le probabilità di sogni vividi e significativi.

        Sogni e creatività - diario dei sogni

        Il legame tra sogni e creatività è affascinante e complesso. Dai sogni che ispirano artisti e scienziati alle pratiche culturali che celebrano l’inconscio, è chiaro che il sonno non è solo un momento di riposo, ma un’opportunità per esplorare e scoprire. Come dimostrano gli aneddoti di McCartney, Dali e Kekulé, i sogni possono essere una vera e propria fonte d’ispirazione, un viaggio nell’ignoto che offre nuove prospettive e idee innovative.

        Noi di Imperial-life, da quasi 35 anni, ci dedichiamo al benessere del riposo e comprendiamo quanto sia fondamentale un buon sistema di riposo per favorire la creatività e il relax. Un materasso di alta qualità, un supporto ergonomico e materiali traspiranti sono elementi chiave per garantirti un sonno ristoratore e ricco di sogni ispiratori. Dato che trascorriamo circa un terzo della nostra vita dormendo, è essenziale ottimizzare questo momento.

        Se desideri scoprire come migliorare la qualità del tuo sonno e trovare le soluzioni più adatte a te, ti invitiamo a contattarci. Compila il form in fondo alla pagina per parlare con uno dei nostri esperti del riposo. Siamo qui per aiutarti a riposare meglio e a vivere ogni giorno con energia e creatività!

        Riferimenti

        Wagner, U., Gais, S., Haider, H., & Rasch, B. (2004). “Sleep inspires insight.” Journal of Sleep Research, 13(3), 247-253.
        McCartney, P. (1982). Many Years From Now. London: HarperCollins.
        Dali, S. (1970). The Secret Life of Salvador Dali. New York: Dial Press.
        Kekulé, F. A. (1865). “On the Structure of the Benzene Molecule.” Chemical Society Transactions.
        Ono, Y. (2000). Grapefruit. New York: Simon & Schuster.

         

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          I rituali del sonno nelle diverse culture: curiosità e tradizioni dal mondo

          L’estate è il momento ideale per viaggiare ed esplorare nuove culture e scoprire le affascinanti tradizioni che caratterizzano diverse parti del mondo. Tra queste, i rituali del sonno sono particolarmente interessanti perché riflettono le diverse concezioni del riposo e del benessere.

          In questo articolo, intraprenderemo un viaggio virtuale attraverso i continenti per conoscere i più affascinanti rituali del sonno. Dalla siesta spagnola ai futon giapponesi, fino ai rituali di sonno dei popoli indigeni, esploreremo come il sonno è celebrato e vissuto nelle diverse culture.

          I letti Futon giapponesi: un rito di minimalismo e funzionalità

          In Giappone, i rituali del sonno sono influenzati da una cultura di minimalismo e funzionalità. Il futon, un materasso sottile e flessibile che può essere ripiegato e riposto durante il giorno, è una parte essenziale del rito del sonno giapponese. Posizionato su un tatami, un pavimento di paglia intrecciata, il futon offre un supporto rigido che aiuta a mantenere la colonna vertebrale allineata.

          Un altro rito del sonno giapponese è l'”inemuri,” ovvero “dormire mentre si è presenti.” Questo rituale consiste nel dormire brevemente in pubblico o al lavoro ed è considerato un segno di dedizione. L’inemuri rappresenta un modo per gestire il riposo in una società altamente produttiva e frenetica.

          I rituali del sonno dei popoli indigeni

          I popoli indigeni di varie regioni del mondo hanno sviluppato rituali del sonno che rispecchiano la loro stretta relazione con l’ambiente naturale. Nelle comunità indigene dell’Amazzonia, ad esempio, dormire in amache sospese è un rito comune. Queste amache offrono protezione dagli insetti e dagli animali terrestri, oltre a essere facilmente trasportabili, un vantaggio per le comunità con uno stile di vita nomade.

          Rituali del sonno - Dormire nell'amaca

          Un altro affascinante rituale del sonno è quello dei popoli Inuit dell’Artico. In queste regioni estremamente fredde, il sonno è spesso condiviso per motivi di calore e sicurezza. Dormire insieme in spazi ristretti non è solo una necessità pratica, ma un rito che rafforza i legami sociali e comunitari.

          La siesta spagnola: un rito pomeridiano

          Tra i rituali del sonno più noti al mondo, la siesta spagnola occupa un posto d’onore. In Spagna e in alcuni paesi dell’America Latina, la siesta rappresenta una pausa Rituali del sonno - La siestapomeridiana, solitamente di 20-30 minuti, che segue il pranzo. Questo rituale ha radici antiche, risalenti ai tempi dell’Impero Romano, quando la pausa durante le ore più calde del giorno era essenziale per trovare sollievo dal calore.

          Oltre a essere un rito culturale, la siesta offre comprovati benefici per la salute. Studi scientifici indicano che una breve siesta migliora l’umore, la vigilanza e le prestazioni cognitive. Tuttavia, con l’urbanizzazione e il cambiamento degli stili di vita, questo rituale del sonno sta lentamente scomparendo dalle grandi città spagnole.

          Il sonno polifasico: un rito antico e moderno

          Il sonno polifasico è un altro rito del sonno che prevede più periodi di sonno brevi distribuiti durante la giornata. Questo rituale è osservato in diverse culture e epoche storiche. Ad esempio, alcuni monaci buddisti praticano il sonno polifasico per dedicare più tempo alla meditazione. Nella società moderna, alcuni adottano questo rito per aumentare la produttività e avere più ore di veglia.

          La siesta italiana: un rito di riposo

          Rituali del sonno - Il pisolino

          Anche in Italia, specialmente nel sud, la siesta è un rituale di sonno consolidato. Conosciuto come “pennichella” o “pisolino“, questo rito è praticato durante le calde giornate estive, quando le temperature sono elevate e le attività rallentano. Sebbene questo rituale stia scomparendo nelle grandi città, resta un importante aspetto della cultura rurale italiana.

          Il sonno in spazi pubblici in Cina: un rito quotidiano

          In Cina, il sonno in spazi pubblici è un rito quotidiano ampiamente accettato. Che si tratti di un parco, un treno o un ufficio, fare un breve pisolino in pubblico è considerato normale e spesso necessario per mantenere l’efficienza lavorativa. Questo rito è radicato nella cultura cinese, dove lunghe ore di lavoro sono la norma e un breve riposo durante il giorno è essenziale.

          I rituali del sonno nei paesi nordici

          Nei paesi nordici come Norvegia, Svezia e Finlandia, esiste un rito del sonno unico per i bambini: il pisolino all’aperto. Anche nei mesi invernali, è comune vedere bambini dormire nei passeggini all’aperto. Questo rituale è basato sulla convinzione che l’aria fresca favorisca un sonno migliore e rafforzi il sistema immunitario dei bambini.

          Rituali del sonno - Paesi scandinavi

          I rituali del sonno variano significativamente da una cultura all’altra, riflettendo le diverse influenze storiche, ambientali e sociali. Dalla siesta spagnola ai futon giapponesi, passando per le amache indigene e i pisolini all’aperto nei paesi nordici, questi rituali offrono uno sguardo affascinante su come il sonno è integrato nella vita quotidiana in tutto il mondo. Capire e apprezzare questi rituali del sonno non solo arricchisce la nostra conoscenza culturale, ma può anche ispirare nuove abitudini che migliorano il nostro riposo e benessere.

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            Riferimenti

            National Geographic. “The History of the Siesta.” Retrieved from https://www.nationalgeographic.com
            Harvard Medical School. “The Benefits of Napping.” Retrieved from https://www.health.harvard.edu
            Japan National Tourism Organization. “Sleeping in Japan: Futons and Tatami.” Retrieved from https://www.japan.travel
            University of Tokyo. “Inemuri: Sleeping While Present in Japan.” Retrieved from https://www.u-tokyo.ac.jp
            Smithsonian Magazine. “Sleeping in Hammocks: A Tradition in Amazonian Cultures.” Retrieved from https://www.smithsonianmag.com
            Canadian Museum of History. “Inuit Sleeping Traditions.” Retrieved from https://www.historymuseum.ca
            Journal of Sleep Research. “Polyphasic Sleep: Ancient Practices and Modern Implications.” Retrieved from https://www.journalofsleepresearch.com
            La Repubblica. “La Pennichella Italiana: Una Tradizione che Resiste.” Retrieved from https://www.repubblica.it
            Scandinavian Journal of Public Health. “Outdoor Napping for Infants: Health Benefits and Cultural Norms.” Retrieved from https://www.scandinavianjournalofpublichealth.com
            China Daily. “The Culture of Public Sleeping in China.” Retrieved from https://www.chinadaily.com.cn