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Dormire con il cane o gatto fa bene o disturba il riposo?

Chi vive con un animale lo sa bene: la tentazione di farlo salire sul letto è fortissima. Che sia il cane che si acciambella vicino ai piedi o il gatto che si sistema accanto alla testa, dormire con il proprio amico a quattro zampe regala un senso di calore e compagnia difficile da spiegare. Ma dormire con il cane o gatto fa davvero bene o rischia di compromettere la qualità del nostro riposo?

In questo articolo scopriremo pro e contro, curiosità scientifiche su come cambiano i cicli del sonno e qualche consiglio pratico per godere al meglio della compagnia notturna dei nostri animali.

 

Perché ci piace tanto dormire con loro?

Il legame tra umani e animali è antico e potente. Condividere lo spazio del sonno risponde a bisogni profondi:

  • Calore e sicurezza: i nostri antenati dormivano accanto ai cani anche per proteggersi dal freddo e dai predatori. Oggi questo si traduce in un senso di comfort.
  • Ormoni della felicità: accarezzare un cane o un gatto aumenta l’ossitocina, l’ormone dell’affetto, e riduce il cortisolo, lo stress.
  • Combattere la solitudine: per molte persone, specialmente anziani o single, la presenza di un animale nel letto è un potente antidoto alla malinconia.

Non a caso, una ricerca pubblicata sulla rivista Anthrozoös ha evidenziato che oltre il 50% dei proprietari lascia che il cane o il gatto dormano sul letto, percependolo come un’abitudine positiva.

 

Ma dormire con il cane o gatto disturba il sonno?

Qui iniziano le ombre. Dal punto di vista medico, dormire con un animale può alterare la qualità del sonno. La Mayo Clinic ha condotto uno studio monitorando il riposo di proprietari e cani: nel 20% dei casi si sono riscontrati micro-risvegli notturni causati dai movimenti dell’animale.

I principali rischi sono:

  • Cicli del sonno frammentati: un cane che si agita o un gatto che cambia posizione più volte possono spezzare le fasi profonde (NREM e REM), rendendo il sonno meno rigenerante.
  • Allergie e asma: peli, polvere e allergeni portati dal pet possono peggiorare problemi respiratori.
  • Igiene: anche se puliti, cani e gatti portano batteri dall’esterno. Per questo è fondamentale lavare frequentemente lenzuola e copriletti.

 

I vantaggi emotivi del dormire insieme

D’altro canto, non si può ignorare l’aspetto psicologico. Molti studi evidenziano che dormire con un cane o un gatto:

  • riduce ansia e insonnia, grazie alla sensazione di compagnia,
  • favorisce l’addormentamento nei soggetti che soffrono di stress,
  • rafforza il legame affettivo con l’animale.

Una ricerca dell’Università del Missouri ha mostrato che la presenza del cane riduce la frequenza cardiaca e abbassa la pressione anche durante il sonno.

vantaggi dormire con gatto

Dormire con il cane o gatto cambia i cicli del sonno?

Sì, in modi a volte sottili. Uno studio su Human-Animal Interaction Bulletin ha osservato che i proprietari di cani hanno un sonno leggermente più leggero rispetto a chi dorme senza animali. Pur avendo più micro-risvegli, questi soggetti dichiarano di sentirsi più rilassati e felici, una specie di “contraddizione benefica” che la scienza sta ancora esplorando.

 

Come ridurre i rischi e godersi il letto con il pet

Se ami dormire con il tuo cane o gatto e non vuoi rinunciarci, ecco qualche consiglio pratico:

  1. Igiene prima di tutto
    Lava e spazzola regolarmente il pelo, controlla che non abbia pulci o zecche e pulisci le zampe dopo le passeggiate.
  2. Materasso e tessuti adatti
    Scegli un materasso traspirante e antibatterico. Il materasso Zenit di Imperial-life, realizzato in lattice 100% con rivestimento in cashmere e ioni d’argento, aiuta a mantenere il letto fresco e igienico, riducendo l’accumulo di batteri e allergeni.
  3. Una cuccia vicina al letto
    Se temi che il sonno ne risenta troppo, posiziona una cuccia accanto al letto: il pet sarà vicino, ma non interromperà i tuoi cicli profondi.
  4. Attenzione agli orari
    Evita di lasciare il cane o il gatto svegli e attivi in camera quando stai per addormentarti. Giochi o rumori possono allungare i tempi di addormentamento.

Se vuoi approfondire altri aspetti del riposo e capire come piccoli dettagli possano influire sulla qualità del sonno, leggi anche il nostro articolo: 5 segnali che il tuo materasso sta distruggendo il tuo sonno (e la tua salute).

dormire con il cane o gatto disturba il sonno

Conclusione: ascolta il tuo corpo (e il tuo cane)

In conclusione, dormire con il cane o gatto non è né giusto né sbagliato in assoluto. Dipende dalle tue esigenze: se non hai allergie e il sonno resta profondo, è una splendida abitudine che rafforza il legame con l’animale. Se però noti di svegliarti spesso stanco o con fastidi respiratori, meglio rivedere questa consuetudine.

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    Fonti

    Mayo Clinic Proceedings (2017), “The effect of dogs on human sleep in the home sleep environment.”

    Human-Animal Interaction Bulletin (2020), “Sleep in the presence of companion animals.”

    Anthrozoös, “Companionship at night: Pet ownership and sleep quality.”

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    I benefici del pisolino pomeridiano: il power nap perfetto

    Molti lo liquidano come un lusso da pigri, altri lo considerano un’abitudine infantile. E invece il pisolino pomeridiano è un vero segreto di salute e produttività. Numerosi studi scientifici dimostrano infatti che un breve riposo nel primo pomeriggio porta benefici sorprendenti a corpo e mente.

    In questo articolo scopriremo tutti i benefici del pisolino pomeridiano, come trasformarlo in un rituale rigenerante e quali curiosità storiche lo rendono affascinante. Alla fine capirai perché introdurre un nap nella tua giornata potrebbe cambiarti la vita.

    Perché il nostro corpo ha bisogno di un pisolino?

    Il bisogno di un riposo dopo pranzo non è pigrizia, ma una richiesta fisiologica del nostro organismo. Il nostro orologio interno, chiamato ritmo circadiano, regola sonno e veglia in base alla luce e ad ormoni come la melatonina. Tra le 13 e le 15, quasi tutti sperimentiamo un calo naturale di vigilanza: è in quel momento che un breve pisolino può fare miracoli.

    Il Journal of Sleep Research spiega che i nap aiutano a ridurre la sonnolenza e migliorano i parametri cognitivi proprio perché assecondano questo bisogno naturale.

    I principali benefici del pisolino pomeridiano

    Ma quali sono concretamente i benefici del pisolino pomeridiano? Eccone alcuni, confermati dalla scienza:

    • Rafforza la memoria: un breve sonno aiuta il cervello a consolidare le informazioni apprese nelle ore precedenti.
    • Riduce lo stress: abbassa i livelli di cortisolo, l’ormone responsabile di tensione e pressione alta.
    • Stimola la creatività: Dalí ed Edison erano famosi per i loro micro-nap che favorivano intuizioni brillanti.
    • Aumenta la produttività: la NASA ha scoperto che un nap di 26 minuti può aumentare l’attenzione del 54%.
    • Aiuta il cuore: un sonnellino regolare riduce il rischio cardiovascolare.

    Non sorprende quindi che sempre più aziende all’avanguardia (come Google) prevedano spazi per il nap dei dipendenti.

    il power nap perfetto

    Quanto deve durare un pisolino per fare bene?

    La durata è fondamentale per godere a pieno dei benefici del pisolino pomeridiano:

    • 10-20 minuti: il classico power nap, ideale per svegliarsi lucidi e attivi.
    • 30 minuti: migliora memoria e umore, ma può lasciare un breve torpore.
    • 90 minuti: copre un ciclo di sonno completo, utile se hai bisogno di un recupero profondo.

    Gli esperti raccomandano di non superare i 30 minuti, a meno che tu non possa concederti un risveglio graduale senza fretta.

     

    Quando fare il pisolino pomeridiano?

    Il momento ideale è tra le 13 e le 15, quando il corpo affronta un calo fisiologico dell’energia. Così:

    • riduci la sonnolenza post-pranzo,
    • rispetti il tuo orologio biologico,
    • non comprometti il sonno notturno.
    • Evita di addormentarti troppo tardi nel pomeriggio: potresti compromettere la fase REM della notte.

     

    Dove e come: il ruolo dell’ambiente e del supporto

    Un nap perfetto si fa anche scegliendo l’ambiente giusto:

    • Silenzioso e buio: se non puoi, usa mascherine o tappi.
    • Fresco: la temperatura leggermente più bassa facilita il sonno.
    • Supporto ergonomico: fare un pisolino su una superficie che sostiene bene la colonna è importantissimo. Il sistema di riposo New Emotion di Imperial-life è progettato per favorire il rilassamento muscolare e la circolazione anche durante brevi riposi, evitando posture scorrette che possono disturbare il relax.

    I benefici del pisolino pomeridiano

    Curiosità: i nap dei geni e dei leader

    Molti grandi della storia non solo amavano il pisolino, ma lo consideravano essenziale:

    • Leonardo Da Vinci divideva il sonno in micro-nap di 20 minuti, diverse volte al giorno.
    • Winston Churchill diceva che il sonnellino gli permetteva di “fare due giorni in uno”.
    • Napoleon Bonaparte faceva sempre brevi dormite diurne, che lo aiutavano a mantenersi vigile e deciso.
    • Einstein amava sonnecchiare con un cucchiaio in mano: al primo segnale di rilassamento muscolare e caduta dell’oggetto, si svegliava pronto a catturare nuove idee.

    Se ti interessa sapere perché proprio durante il sonno nascono le idee migliori, leggi il nostro articolo Il sonno e l’intuito: perché le tue migliori idee arrivano di notte. Scoprirai come le fasi REM stimolino la creatività in modi sorprendenti.

     

    Conclusione: fai del pisolino il tuo alleato

    Il pisolino pomeridiano non è una debolezza ma una strategia potente per migliorare salute, produttività e umore. Se rispettato nei tempi giusti, diventa un vero reset psico-fisico.

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      Fonti

      NASA, “Napping improves performance.”

      Journal of Sleep Research, 2018.

      Harvard Health, “Napping: Do’s and Don’ts for Healthy Adults.”

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      Dormire male ti fa invecchiare prima? Ecco cosa dice la scienza

      Dormire bene non è un lusso, è una necessità. Sempre più studi scientifici confermano che la qualità del nostro sonno ha effetti diretti sulla salute del corpo, della mente e… sull’aspetto esteriore. Ma c’è di più: dormire poco o male potrebbe accelerare il processo di invecchiamento.

      In questo articolo esploriamo il legame tra sonno e invecchiamento analizzando le evidenze più recenti, cosa succede al nostro corpo quando non riposa a sufficienza e cosa possiamo fare – ogni notte – per rallentare gli effetti del tempo.

       

      Il sonno come anti-age naturale

      Il nostro corpo è una macchina sofisticata che si rigenera proprio mentre dormiamo. Durante le ore di sonno profondo:

      • si riparano le cellule danneggiate,
      • si abbassano i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress),
      • si stimola la produzione di collagene, fondamentale per la tonicità della pelle,
      • si regola l’attività ormonale, compresa la melatonina, che ha effetti antiossidanti.

      Uno studio pubblicato sulla rivista Sleep ha dimostrato che soggetti privati del sonno per più notti consecutive mostravano un aumento degli indicatori infiammatori, una riduzione della funzione immunitaria e un aumento visibile di rughe e segni di stanchezza.

      Sonno e invecchiamento - cosa dice la scienza

      Dormire poco accelera l’invecchiamento del cervello

      Non è solo una questione estetica, dormire male influisce anche sulle nostre funzioni cognitive. La privazione cronica del sonno è stata collegata a un invecchiamento precoce del cervello, con effetti su:

      • memoria a breve termine,
      • capacità di concentrazione,
      • apprendimento,
      • umore e salute mentale.

      Secondo il Journal of Neuroscience, dopo solo una settimana di sonno ridotto a 4-5 ore per notte, l’attività delle sinapsi cerebrali si riduce, rallentando i processi mentali e favorendo l’accumulo di beta-amiloide, la proteina associata all’Alzheimer.

       

      I segni dell’invecchiamento legati al sonno

      Ecco alcuni segnali comuni che possono indicare che la qualità del sonno sta influenzando negativamente il tuo processo di invecchiamento:

      • pelle opaca e segnata, con maggiore sensibilità e minor elasticità.
      • stanchezza cronica, anche dopo molte ore a letto.
      • occhiaie persistenti e occhi gonfi al risveglio.
      • difficoltà a concentrarsi o sbalzi d’umore frequenti.
      • indebolimento del sistema immunitario, con maggiore suscettibilità a raffreddori o infezioni.

       

      Dormire bene per rallentare l’invecchiamento: consigli pratici

      Dormire bene è uno dei gesti più semplici ed efficaci che possiamo fare ogni giorno per prenderci cura della nostra salute a lungo termine. Ecco alcune buone abitudini anti-age:

      1. Mantieni una routine regolare
        Andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora aiuta il corpo a stabilire un ritmo circadiano sano, migliorando la qualità del sonno.
      2. Limita caffeina, alcol e schermi la sera
        Questi elementi possono alterare le fasi profonde del sonno, riducendone l’effetto rigenerante.
      3. Cura l’ambiente in cui dormi
        Un letto scomodo o un materasso inadeguato possono disturbare il sonno senza che ce ne accorgiamo. Dormire su un sistema che rispetta la naturale ergonomia del corpo è fondamentale.

      In questo senso, il materasso Zenit di Imperial-life rappresenta una scelta ideale per chi desidera un riposo profondo e rigenerante.
      Realizzato in schiuma di lattice 100% a 7 zone differenziate, con rivestimento antibatterico in cashmere e ioni d’argento, è progettato per migliorare la circolazione, ridurre la pressione sui dischi intervertebrali e favorire una postura corretta durante tutta la notte. Dormire bene oggi significa prendersi cura del proprio corpo… domani.

      trattamento con ioni d'argento

       

      Cosa dice la ricerca: sonno e longevità

      Gli studi parlano chiaro: chi dorme bene vive più a lungo – e meglio. La Sleep Research Society ha rilevato che soggetti con un sonno costantemente disturbato o insufficiente presentano un rischio più alto di sviluppare:

      • malattie cardiovascolari,
      • diabete di tipo 2,
      • obesità,
      • depressione.

      Una revisione della European Heart Journal ha confermato che la durata ideale del sonno è tra le 7 e le 8 ore per notte e che un sonno frammentato può essere tanto dannoso quanto il fumo o una dieta squilibrata.

       

      Vuoi approfondire altri effetti del sonno sulla salute?

      Ti consigliamo la lettura del nostro articolo: 5 segnali che il tuo materasso sta distruggendo il tuo sonno (e la tua salute). Troverai spunti utili per capire se il tuo attuale letto è davvero alleato del tuo benessere.

      5 segnali che il tuo materasso sta distruggendo il tuo sonno (e la tua salute)

      Conclusione

      Invecchiare è naturale. Ma invecchiare bene è una scelta che inizia ogni notte, quando ci concediamo un sonno di qualità. Prendersi cura del proprio riposo non significa solo sentirsi più energici al mattino, ma anche proteggere pelle, cuore, cervello e sistema immunitario nel lungo periodo.

      E se vuoi capire meglio come migliorare il tuo riposo in base alle tue esigenze specifiche, puoi parlare direttamente con un nostro esperto.
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        Fonti

        Oyetakin White, P. et al. (2014). “The effects of sleep quality on skin aging and function.” Clinical and Experimental Dermatology.

        Xie, L. et al. (2013). “Sleep drives metabolite clearance from the adult brain.” Science.

        Sleep Research Society. “Sleep and longevity: The link.”

        European Heart Journal (2018). “Sleep duration and risk of cardiovascular outcomes.”

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        Il sonno e l’intuito: perché le tue migliori idee arrivano di notte

        Ti è mai capitato di svegliarti con una soluzione brillante a un problema che ti tormentava da giorni? Oppure di fare un sogno talmente vivido da sembrarti un’idea geniale? Non sei solo. Da secoli, artisti, scienziati e creativi di ogni tipo raccontano come il sonno – e in particolare i sogni – abbiano giocato un ruolo fondamentale nei loro processi creativi.

        In questo articolo esploriamo il legame tra sonno e creatività, cercando di capire perché le nostre migliori intuizioni arrivano proprio mentre dormiamo.

         

        Sogni che hanno cambiato la storia

        Molte delle scoperte scientifiche e delle opere artistiche più iconiche sono nate… tra le lenzuola. Letteralmente.

        • Albert Einstein ebbe l’intuizione che portò alla teoria della relatività dopo un sogno in cui scivolava lungo un raggio di luce.
        • Paul McCartney compose la melodia di Yesterday nel sonno. Al risveglio pensava di averla sentita da qualche parte: invece l’aveva sognata.
        • Friedrich Kekulé, chimico tedesco, visualizzò in sogno un serpente che si mordeva la coda, ispirandogli la struttura ciclica del benzene.
        • Mary Shelley, dopo un incubo terrificante, scrisse Frankenstein, uno dei romanzi più celebri della letteratura mondiale.

        Tutti esempi che confermano quanto il nostro cervello, durante il sonno, possa essere una vera e propria fucina creativa.

        Sonno e creatività: perché le idee migliori arrivano di notte

        Cosa succede al cervello durante il sonno?

        Il sonno non è uno stato passivo, ma una fase ricca di attività cerebrale. In particolare è la fase REM quella più strettamente connessa alla creatività. In questa fase:

        • si consolidano le memorie emotive,
        • si attivano le aree del cervello legate all’immaginazione e alla connessione di concetti distanti,
        • si riduce il filtro razionale della mente cosciente.

        Secondo uno studio pubblicato su Nature Reviews Neuroscience, durante il sonno REM il cervello si comporta come un “simulatore creativo”, mescolando elementi della realtà, emozioni e immagini in modo libero e innovativo.

         

        Perché le intuizioni arrivano di notte?

        La spiegazione sta nella capacità del sonno di “resettare” il pensiero lineare, favorendo un pensiero più associativo. Quando siamo svegli, il nostro cervello è impegnato in processi logici e reattivi. Quando dormiamo, invece, entra in modalità “libera esplorazione”.

        Uno studio condotto dal Center for Sleep and Cognition dell’Università di Harvard ha dimostrato che i partecipanti che avevano fatto un riposino prima di affrontare un problema complesso avevano una probabilità significativamente maggiore di risolverlo con successo rispetto a chi era rimasto sveglio.

        Rituali del sonno - Il pisolino

        Tecniche per stimolare la creatività durante il sonno

        Vuoi rendere il tuo sonno una fonte di ispirazione? Ecco alcune strategie semplici ma efficaci:

        1. Tieni un diario dei sogni
          Annotare i sogni appena svegli aiuta a ricordarli meglio e a cogliere connessioni creative.
        2. Visualizza un problema prima di dormire
          Focalizzarsi su una domanda o un’idea specifica prima di addormentarsi può aiutare il cervello a “lavorarci sopra” durante il sonno.
        3. Favorisci il sonno profondo
          Un sonno disturbato riduce le fasi REM. Dormire su un sistema di riposo di qualità, ad esempio, migliora la continuità del sonno e le sue fasi rigenerative. Il sistema di riposo di Imperial-life è progettato per adattarsi al tuo corpo, favorire la circolazione e supportare la postura: condizioni ideali per un sonno profondo e ricco di sogni.
        4. Tecnica del risveglio controllato
          Usata da Salvador Dalí e Thomas Edison: consiste nell’addormentarsi tenendo un oggetto in mano (come un cucchiaio). Quando il corpo si rilassa e l’oggetto cade, il rumore sveglia il dormiente proprio mentre sta entrando in una fase di sogno, consentendogli di catturare idee e immagini appena emerse.

        Come affrontare il cambio di stagione

        Sonno, creatività e benessere

        Il legame tra sonno e creatività è anche un indicatore di salute. Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology (2018) ha evidenziato come un buon sonno migliori non solo la capacità di generare idee nuove, ma anche il benessere emotivo generale.

        Dormire bene aiuta a:

        • ridurre lo stress,
        • migliorare la memoria di lavoro,
        • aumentare la flessibilità cognitiva (cioè la capacità di adattare il pensiero a nuove situazioni),
        • rafforzare la resilienza emotiva.

         

        L’importanza dell’ambiente e del supporto

        Il luogo dove dormi è tanto importante quanto le ore che dedichi al sonno. Luci soffuse, aria pulita e temperatura controllata fanno la loro parte. Ma il vero protagonista è sempre lui: il letto.

        Come spiegano numerosi fisioterapisti, un buon sistema di riposo favorisce la rigenerazione muscolare e riduce le micro-interruzioni del sonno, che spesso passano inosservate ma influenzano pesantemente la qualità del riposo.

        Vuoi approfondire il mondo dei sogni?

        Se il tema ti affascina, ti consigliamo anche la lettura del nostro articolo I sogni più strani e il loro significato: un viaggio nell’inconscio. Scoprirai come interpretare i sogni più curiosi e cosa rivelano su di te.

        Sogni di caduta paura di perdere il controllo

        Conclusione

        I sogni non sono solo una forma di evasione: sono una risorsa preziosa per stimolare l’intuito e la creatività. In un mondo frenetico, dove tutto corre, il sonno resta uno degli ultimi spazi di libertà mentale. Approfittarne significa non solo riposarsi, ma anche evolversi, crescere e – perché no – trovare l’idea che cambia tutto.

        E se vuoi davvero valorizzare le tue notti, ricorda: tutto parte da come dormi. Scopri il sistema di riposo Imperial-life e fai del tuo sonno il primo passo verso una mente più ispirata.

         

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          Fonti

          Walker, M. & Stickgold, R. (2010). “Overnight alchemy: sleep-dependent memory evolution.” Nature Reviews Neuroscience.

          Cai, D. J., Mednick, S. A., Harrison, E. M., Kanady, J. C., & Mednick, S. C. (2009). “REM, not incubation, improves creativity by priming associative networks.” PNAS.

          Harvard Health Publishing. “Sleep and mental health.”

          Frontiers in Psychology (2018). “The Relationship Between Sleep and Creativity.”

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          Come dormivano i nostri antenati? Un viaggio tra le abitudini del sonno nel passato

          Il modo in cui dormiamo oggi non è sempre stato così. Le 7-8 ore continuative che consideriamo “normali” sono, in realtà, un’abitudine relativamente moderna. I nostri antenati avevano un rapporto diverso con il riposo: influenzato dalla luce solare, dai ritmi della comunità, dalle credenze religiose e dai bisogni pratici.

          In questo articolo ti portiamo in un viaggio affascinante tra epoche e culture diverse, per scoprire come sono cambiate le abitudini del sonno nel passato e cosa possiamo imparare per migliorare il nostro riposo oggi.

           

          Il sonno bifasico del Medioevo: due dormite, non una

          Nel Medioevo era comune dormire in due fasi distinte, separate da un periodo di veglia notturna. Questo modello, chiamato sonno bifasico, prevedeva:

          • primo sonno: dalle 20:00 circa fino a mezzanotte.
          • periodo di veglia: 1-2 ore per leggere, pregare, chiacchierare o persino fare piccoli lavori domestici.
          • secondo sonno: fino all’alba.

          L’esistenza di questa abitudine è confermata da numerosi testi letterari e documenti storici, tra cui gli scritti di Roger Ekirch, storico alla Virginia Tech, che ha identificato oltre 500 riferimenti a “primo” e “secondo sonno” in documenti europei dal Medioevo al XIX secolo【1】.

          Perché si dormiva così nel passato? L’assenza di illuminazione artificiale e la vita più legata ai ritmi naturali favorivano un modello di riposo flessibile e distribuito.

          Antica Roma e Grecia: il sonno come atto sociale (e pubblico)

          Nell’antica Roma e in Grecia, il sonno aveva anche una valenza sociale e rituale. Le case romane spesso avevano ambienti chiamati cubicula, stanze private per dormire e meditare. Ma non era raro riposare anche nei bagni pubblici o nei templi, soprattutto durante riti religiosi come l’incubatio, in cui si cercavano sogni profetici dormendo in luoghi sacri.

          Curiosamente i greci distinguevano tra due tipi di sonno: uno “buono”, che portava sogni e guarigione e uno “cattivo”, disturbato dagli dei o dai pensieri.
          Dormire nell'antica grecia

          Il sonno nelle culture nomadi e tribali

          In molte società tribali, come quelle dei San in Namibia o degli Hadza in Tanzania, il sonno è ancora oggi frammentato e collettivo. Le persone si addormentano e si risvegliano in momenti diversi, garantendo una sorta di “turno” di sorveglianza del gruppo.

          Uno studio pubblicato su Current Biology nel 2017 ha evidenziato come in queste culture raramente si verifica una situazione in cui tutti dormono contemporaneamente【2】. Il risultato? Un’elevata sicurezza durante la notte e un sonno meno rigido ma più adattabile.

           

          L’arrivo dell’illuminazione artificiale e la rivoluzione del sonno

          Con la diffusione delle lampade a gas prima e dell’elettricità poi, le giornate si sono progressivamente allungate. Le persone hanno iniziato a restare attive anche dopo il tramonto e a posticipare il momento di andare a dormire.

          Questa trasformazione ha portato, tra XIX e XX secolo, alla progressiva scomparsa del sonno bifasico e all’affermarsi del sonno monofasico continuo. Comodo per gli orari di lavoro moderni, sì, ma forse non perfettamente allineato con la nostra biologia.

           

          Tradizioni del sonno nel mondo: curiosità da ogni continente

          Oltre alle abituduni del sonno nel passato, ecco alcune abitudini storiche e culturali legate al sonno che potresti non conoscere (ne parliamo in modo piu approfondito nell’articolo “I rituali del sonno nelle diverse culture“):

          • Giappone: la siesta è vista come segno di dedizione. Il inemuri (letteralmente “essere addormentato mentre si è presenti”) è accettato anche nei luoghi pubblici e di lavoro.
          • Spagna: la siesta pomeridiana, radicata nel passato agricolo, è stata per secoli una parte fondamentale della giornata.
          • Italia meridionale (e rurale): in molte zone fino a metà Novecento era comune fare “la controra”, un riposino pomeridiano, specialmente d’estate.

          Tutte queste pratiche dimostrano come il riposo fosse (e in certi casi lo sia ancora) distribuito lungo la giornata e non confinato solo alla notte.

          Rituali del sonno - La siesta

          Cosa ci insegnano queste storie? L’importanza di ascoltare il nostro ritmo naturale

          Molte delle abitudini storiche mostrano un’attenzione spontanea ai ritmi del corpo e della natura. In un’epoca in cui il sonno è spesso disturbato da stress, schermi, rumori e orari frenetici, queste antiche pratiche ci ricordano l’importanza di:

          • creare un ambiente favorevole al sonno, buio e silenzioso
          • rispettare i ritmi circadiani del corpo
          • non forzare un unico modello “valido per tutti”, ma trovare il proprio equilibrio

          Ecco perché oggi, grazie alla tecnologia e alla ricerca, abbiamo la possibilità di personalizzare il nostro riposo in modo scientifico, seguendo ciò che il corpo ci chiede.

           

          Dormire bene oggi: la continuità del benessere

          Anche se viviamo in un mondo molto diverso da quello dei nostri antenati, una cosa non è cambiata: il sonno resta la base del nostro benessere. Dormire su un sistema inadeguato, magari troppo rigido o non adatto alla nostra postura, può compromettere la qualità del riposo e, con essa, anche la nostra salute.

          Ecco perché oggi sempre più persone scelgono sistemi di riposo studiati per adattarsi alle posture naturali del nostro corpo, come quello proposto da Imperial-life: un approccio che unisce tradizione e innovazione, rispettando le esigenze uniche di ogni corpo. Il sistema è  personalizzabile, progettato per seguire la naturale curvatura della colonna vertebrale, ridurre le pressioni e favorire la circolazione – tutti aspetti che contribuiscono a un sonno più profondo e rigenerante.

          Alzata gambe e busto

          Conclusione: il passato ci parla, il presente ci guida

          Guardare indietro alle abitudini del sonno nel passato non è solo un esercizio di curiosità storica: è un modo per riflettere sul nostro rapporto con il riposo e recuperare ciò che davvero conta.

          In un’epoca in cui tutto va veloce, riscoprire il valore del sonno – e scegliere di dormire bene davvero – è uno dei regali più preziosi che possiamo fare a noi stessi.

          Se senti che è arrivato il momento di migliorare la qualità del tuo riposo, chiedici una consulenza. Saremo felici di aiutarti a trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze, con la cura e l’attenzione che da oltre 35 anni mettiamo nel benessere delle famiglie.

            Dimostra di essere umano selezionando tazza.

            Fonti e riferimenti

            Ekirch, A. Roger. At Day’s Close: Night in Times Past. W.W. Norton & Company, 2005.

            Samson, D. R., et al. (2017). “Segmented sleep in a nonelectric, small-scale agricultural society in Madagascar.” Current Biology.

            Wehr, T. A. (1992). “In short photoperiods, human sleep is biphasic.” Journal of Sleep Research.

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            5 segnali che il tuo materasso sta distruggendo il tuo sonno (e la tua salute)

            Dormire bene non è solo una questione di ore trascorse a letto, ma di qualità del riposo. Molti sottovalutano l’importanza del materasso, senza rendersi conto che un supporto inadeguato può essere la causa di insonnia, dolori articolari e persino problemi posturali. Ma come capire quando cambiare il materasso?

            Ecco 5 segnali chiari che indicano che il tuo materasso sta sabotando il tuo sonno e la tua salute.

            1. Ti svegli con dolori alla schiena, al collo o alle spalle

            Uno dei primi sintomi di un materasso inadeguato è il dolore. Se al risveglio hai la sensazione di essere stato in battaglia, con la schiena rigida o il collo indolenzito, il problema potrebbe essere proprio il supporto su cui dormi.

            Perché succede?

            Un materasso usurato o troppo morbido non sostiene correttamente la colonna vertebrale, causando una postura scorretta durante il sonno ed è molto tempo se pensi che passiamo un terzo della nostra vita dormendo. Questo porta a tensioni muscolari che si traducono in dolori al risveglio.

            Soluzione

            Opta per un materasso ergonomico che si adatti alla forma naturale della tua schiena e che mantenga l’allineamento corretto della colonna vertebrale.

             

            2. Il tuo materasso ha più di 7-10 anni

            Se il tuo materasso ha superato i 7-10 anni di utilizzo, potrebbe aver perso le sue proprietà di supporto e igiene.

            Perché succede?

            Con il tempo, il materasso si deforma, accumula acari della polvere e perde elasticità. Anche se a occhio nudo può sembrare ancora utilizzabile, all’interno potrebbe ospitare milioni di batteri invisibili e muffe.

            Soluzione

            Se il tuo materasso ha raggiunto o superato i 7-10 anni, è il momento di valutare un nuovo acquisto. Materassi moderni con tecnologie avanzate offrono materiali traspiranti e supporti progettati per durare più a lungo.

            Se vuoi approfondire l’importanza del sonno e della sua qualità, ti consigliamo di leggere il nostro articolo “La scienza del sonno: cosa succede al nostro corpo mentre dormiamo? Esploriamo le fasi del sonno.”.

             

            3. Quando cambiare il materasso: ti giri e ti rigiri durante la notte

            Quando cambiare il materasso ti giri e ti rigiri durante la notte

            Ti capita di svegliarti più volte cercando una posizione comoda? Se passi molto tempo a rigirarti nel letto, potrebbe essere un segnale che il tuo materasso non distribuisce bene il peso.

            Perché succede?

            Un materasso troppo morbido o troppo rigido impedisce ai muscoli di rilassarsi completamente, costringendo il corpo a cercare una posizione confortevole per tutta la notte. Se stai cercando una soluzione che ti garantisca un riposo rigenerante, dai un’occhiata al nostro sistema di riposo New Emotion, studiato per offrire il massimo comfort e supporto.

            Soluzione

            Un buon materasso dovrebbe offrire un equilibrio tra comfort e supporto, adattandosi alla tua postura naturale e riducendo i punti di pressione.

            Alzata gambe e busto

            4. Il tuo sonno è peggiorato senza un motivo apparente

            Ti senti sempre più stanco al mattino anche se dormi le solite ore? Potrebbe essere un segnale che il tuo materasso non sostiene più il tuo corpo in modo adeguato, quindi è arrivato il momento di cambiarlo.

            Perché succede?

            Se il materasso è usurato o di bassa qualità, il tuo sonno potrebbe diventare più leggero e meno rigenerante, anche senza che tu te ne accorga direttamente.

            Soluzione

            Se ti svegli spesso affaticato, valuta la qualità del tuo riposo. Un materasso adatto può migliorare la qualità del sonno e ridurre la sensazione di stanchezza cronica.

            Il tuo sonno è peggiorato senza un motivo apparente

            5. Il tuo materasso presenta affossamenti o deformazioni visibili

            Se il materasso ha cedimenti evidenti, avvallamenti o una forma irregolare, è arrivato il momento di cambiarlo.

            Perché succede?

            I materiali interni del materasso si deteriorano con il tempo, specialmente nei punti di maggiore pressione (come la zona lombare). Questo porta a un supporto non uniforme che compromette la qualità del sonno.

            Soluzione

            Se il materasso presenta segni visibili di cedimento, non aspettare oltre. Un supporto adeguato è essenziale per garantire un sonno ristoratore e prevenire problemi posturali.

            Dormire su un materasso inadeguato non solo compromette la qualità del riposo, ma può influire negativamente sulla postura, sulla circolazione e persino sul benessere mentale. Investire in un sistema di riposo di qualità significa migliorare la salute e la qualità della vita.

            Noi di Imperial-life, da quasi 35 anni, ci occupiamo del benessere del riposo, studiando i migliori materiali e le soluzioni più innovative per garantire un sonno rigenerante. Se vuoi scoprire il materasso più adatto a te, compila il form qui sotto per ricevere una consulenza gratuita con un nostro esperto!

             

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              Riferimenti e fonti

              1. National Sleep Foundation – “How Often Should You Replace Your Mattress?”
                https://www.sleepfoundation.org/mattress-information/how-often-should-you-replace-your-mattress

              2. American Chiropractic Association – “The Impact of an Unsupportive Mattress on Spinal Health”
                https://www.acatoday.org/

              3. Harvard Medical School – Division of Sleep Medicine – “Why Sleep Quality Matters for Your Health”
                https://healthysleep.med.harvard.edu/

              4. Mayo Clinic – “Signs Your Mattress is Affecting Your Sleep”
                https://www.mayoclinic.org/healthy-lifestyle/adult-health/expert-answers/sleep-quality/faq-20057898

              5. Journal of Clinical Sleep Medicine – “The Relationship Between Sleep Surface, Sleep Quality, and Health Outcomes”
                https://jcsm.aasm.org/

              6. Cleveland Clinic – “When is it Time to Replace Your Mattress?”
                https://my.clevelandclinic.org/health/articles/when-to-replace-mattress

              7. European Sleep Research Society (ESRS) – “How Mattress Material Affects Sleep and Musculoskeletal Pain”
                https://esrs.eu/

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              Sonno e metabolismo: come una notte di riposo può trasformare il tuo peso e la tua salute

              Il legame tra sonno e metabolismo è più profondo di quanto possiamo immaginare. Una buona notte di riposo non solo ci aiuta a sentirci riposati, ma ha anche un impatto diretto sulla nostra salute metabolica e sul controllo del peso. Il metabolismo è il processo attraverso cui il corpo converte ciò che mangiamo in energia, ma come funziona e come il sonno influisce su di esso? In questo articolo esploreremo come un sonno di qualità possa ottimizzare il metabolismo, migliorare la salute generale e aiutare a mantenere il peso ideale.

              Cosa succede al nostro corpo quando dormiamo?

              Durante il sonno, il corpo non è affatto in “pausa”. In effetti, il sonno è un periodo attivo per la regolazione di molte funzioni vitali, tra cui la produzione e il bilancio degli ormoni che controllano il nostro metabolismo. Il nostro corpo attraversa diverse fasi del sonno, ognuna delle quali ha un impatto diverso sul nostro metabolismo.

              Durante il sonno profondo (o sonno a onde lente), il corpo si concentra sul recupero fisico, sul rafforzamento del sistema immunitario e sulla rigenerazione cellulare. È in questa fase che avviene una grande parte della regolazione ormonale, inclusi gli ormoni che influenzano la fame, il consumo di energia e l’accumulo di grasso.

              Sonno e regolazione degli ormoni

              Due ormoni cruciali che regolano il nostro metabolismo sono la leptina e la grelina.

              La leptina, prodotta dalle cellule adipose, segnala al cervello quando abbiamo mangiato a sufficienza e siamo sazi. La grelina, al contrario, è prodotta nello stomaco e stimola la fame. La ricerca ha dimostrato che la carenza di sonno può alterare l’equilibrio di questi ormoni, aumentando i livelli di grelina (che aumenta l’appetito) e riducendo quelli di leptina (che riduce la sensazione di fame) [1]. Ciò significa che dormire troppo poco può farci sentire più affamati, inducendoci a mangiare di più, il che può compromettere il controllo del peso e influenzare negativamente la salute metabolica.

              Sonno e regolazione degli ormoni

              Inoltre, la privazione del sonno aumenta i livelli di cortisolo, un altro ormone che gioca un ruolo importante nel metabolismo. Il cortisolo è spesso definito “ormone dello stress” e, se prodotto in eccesso a causa della mancanza di sonno, può causare un accumulo di grasso, soprattutto nella zona addominale [2]. Un sonno adeguato aiuta a mantenere i livelli di cortisolo sotto controllo, riducendo così il rischio di aumenti di peso indesiderati e migliorando la salute metabolica.

              Il sonno e la sensibilità all’insulina

              Un altro modo in cui il sonno influisce sul nostro metabolismo riguarda la sensibilità all’insulina, l’ormone che regola il livello di zucchero nel sangue. La resistenza all’insulina è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2 e di altre malattie metaboliche. Studi scientifici hanno dimostrato che la mancanza di sonno può ridurre la sensibilità all’insulina, portando a un aumento dei livelli di zucchero nel sangue [3].

              Al contrario, un sonno di qualità aiuta il corpo a utilizzare l’insulina in modo più efficiente, riducendo il rischio di malattie metaboliche e migliorando il controllo della glicemia.

              Sonno e termogenesi: il legame con il dispendio calorico

              La termogenesi è il processo attraverso cui il corpo brucia calorie per produrre calore, ed è un altro aspetto del metabolismo che può essere influenzato dal sonno. Diversi studi hanno dimostrato che una buona notte di sonno può stimolare la termogenesi, aiutando il corpo a bruciare più calorie durante il giorno. Al contrario, la privazione del sonno ha dimostrato di ridurre questo processo, rallentando il metabolismo e riducendo l’efficienza con cui il corpo brucia calorie.

              Inoltre, la qualità del sonno può influenzare il comportamento alimentare. Chi dorme poco tende a cercare cibi ricchi di zuccheri e grassi, che forniscono una rapida energia ma che, se consumati in eccesso, portano a un accumulo di grasso. Il sonno insufficiente può dunque innescare un circolo vizioso che rende più difficile mantenere un peso sano [4].

              Le migliori abitudini per migliorare il sonno e ottimizzare il metabolismo

              Se desideri ottimizzare il tuo metabolismo e migliorare la tua salute, ci sono alcune abitudini che puoi adottare per migliorare la qualità del sonno:

              • Mantieni una routine regolare: cerca di andare a letto e svegliarti alla stessa ora ogni giorno. La coerenza aiuta il corpo a regolare i ritmi circadiani, migliorando la qualità del sonno e, di conseguenza, il metabolismo.
              • Crea un ambiente favorevole al sonno: riduci le luci artificiali e cerca di mantenere la tua camera da letto fresca, silenziosa e confortevole. Un buon ambiente per dormire facilita il sonno profondo, che è essenziale per la regolazione del metabolismo.
              • Evita la caffeina e i pasti pesanti la sera: la caffeina e i cibi ricchi di zuccheri o grassi possono interferire con il sonno. Cerca di evitare questi alimenti almeno 4-6 ore prima di andare a letto.
              • Fai esercizio regolarmente: l’esercizio fisico regolare può migliorare la qualità del sonno e stimolare il metabolismo. Tuttavia, cerca di non fare attività troppo intensa nelle ore serali, poiché potrebbe interferire con il sonno.
              • Gestisci lo stress: lo stress elevato può aumentare i livelli di cortisolo e danneggiare il metabolismo. Praticare tecniche di rilassamento, come la meditazione o lo yoga, può ridurre lo stress e migliorare il sonno.

              Migliorare il sonno e ottimizzare il metabolismo

              Il sonno è uno degli aspetti fondamentali per ottimizzare il metabolismo e promuovere una salute duratura. Investire in un riposo di qualità non solo migliora il nostro benessere generale, ma aiuta anche a mantenere il peso sotto controllo e a prevenire problematiche metaboliche.

              Se desideri approfondire come ottimizzare il tuo riposo e migliorare il metabolismo, siamo a tua disposizione per una consulenza personalizzata. Scopri come il nostro sistema di riposo, studiato per migliorare la qualità del sonno, può fare la differenza nella tua vita quotidiana. Contattaci compilando il modulo di seguito per saperne di più!

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                Fonti

                1. Spiegel, K., Leproult, R., & Van Cauter, E. (2004). “Impact of sleep debt on metabolic and endocrine function.” The Lancet, 354(9188), 1439-1447.
                2. Kelley, G. A., & Kelley, K. S. (2009). “Effects of exercise on sleep: a meta-analytic review.” Journal of Physical Activity & Health, 6(5), 549-558.
                3. Wright, K. P., et al. (2013). “Sleep and the metabolic syndrome.” Current Diabetes Reports, 13(6), 577-584.
                4. Lund, H. G., Reider, B. D., Whiting, A. B., & Prichard, J. R. (2010). “Sleep patterns and predictors of sleep quality in college students.” Journal of Adolescent Health, 46(5), 524-531.

                 

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                Sonno ed empatia: il riposo può renderci più generosi nel nuovo anno?

                Le festività sono finite, ma il loro spirito può continuare anche nell’anno nuovo. Uno degli elementi che spesso trascuriamo, ma che gioca un ruolo fondamentale nel mantenere la nostra empatia e generosità, è il sonno. Dopo settimane intense tra cene, regali e celebrazioni è il momento perfetto per riscoprire l’importanza del riposo e come questo influenzi la nostra capacità di connetterci con gli altri.

                Sonno ed empatia: una connessione potente

                Il sonno non è solo un momento per recuperare le energie fisiche, ma un processo vitale che influenza il nostro benessere emotivo e sociale. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che dormire bene migliora la capacità di comprendere le emozioni altrui e di agire con generosità.

                1. Il cervello empatico
                  I neuroni specchio, fondamentali per il riconoscimento delle emozioni negli altri, sono particolarmente sensibili alla qualità del sonno. Dopo una notte di riposo insufficiente, il cervello ha più difficoltà a processare segnali emotivi e a rispondere con empatia.
                2. Il ruolo del sonno REM
                  La fase REM del sonno, cruciale per elaborare emozioni e ricordi, diventa un alleato indispensabile per rinnovare la nostra empatia. Quando questa fase è disturbata, tendiamo a diventare più irritabili e meno disponibili verso gli altri.
                3. Sonno e altruismo
                  Uno studio della University of California, Berkeley ha dimostrato che una buona notte di sonno aumenta la probabilità di compiere gesti altruistici. Al contrario, chi dorme poco è più incline a concentrarsi sui propri bisogni, riducendo l’apertura verso gli altri.

                Sonno e altruismo

                Perché il post-feste è cruciale per il nostro riposo

                Le settimane che seguono le festività rappresentano un momento di riflessione e rinnovamento. Tuttavia, il periodo natalizio lascia spesso in eredità stanchezza accumulata e un ritmo sonno-veglia alterato.

                • Il “debito di sonno” delle feste
                  Le lunghe serate passate in compagnia, gli impegni sociali e lo stress dei preparativi possono aver compromesso la qualità del sonno. Riprendersi da questa “privazione festiva” è fondamentale per affrontare l’anno nuovo con energia e positività.
                • Il legame tra riposo ed equilibrio emotivo
                  Dormire bene dopo le feste permette al cervello di riequilibrare le emozioni, riducendo lo stress e favorendo un atteggiamento più empatico verso gli altri.

                 

                Curiosità: come il sonno migliora la generosità e l’empatia

                Il legame tra sonno ed empatia non è solo un’ipotesi teorica, ma un dato confermato da studi curiosi e rivelatori:

                1. Più ore di sonno, più altruismo
                  Uno studio della Harvard Business School ha osservato che chi dorme almeno 7 ore a notte è più propenso a fare donazioni spontanee rispetto a chi dorme meno.
                2. Il sonno come antidoto allo stress sociale
                  Aiutare gli altri non solo è un risultato di una mente riposata, ma migliora anche il sonno stesso. La produzione di ossitocina, legata ai gesti altruistici, favorisce un riposo più profondo e rigenerante.
                3. La gratitudine post-natalizia
                  Secondo un sondaggio condotto da Doxa, il periodo successivo al Natale è ideale per sviluppare sentimenti di gratitudine e riconoscenza, due emozioni strettamente legate al benessere psicologico e al sonno.

                Sonno e empatia - Gratitudine

                Riprendere il controllo del sonno per iniziare al meglio il nuovo anno

                Dopo le feste, è importante ripristinare una routine di riposo che favorisca il benessere e la capacità di connettersi con gli altri. Ecco alcuni consigli pratici:

                1. Ritrova il tuo ritmo circadiano
                  Ripristina una routine regolare andando a letto e svegliandoti alla stessa ora ogni giorno. Questo aiuta il tuo corpo a sincronizzarsi con i ritmi naturali.
                2. Crea un ambiente rilassante
                  Assicurati che la tua camera da letto sia un’oasi di tranquillità: utilizza luci soffuse, materiali naturali e colori calmanti. Mantieni la temperatura ideale e limita le distrazioni per garantire un sonno profondo.
                3. Disconnettiti dagli schermi
                  Evita di usare smartphone, tablet e TV nelle ore serali per ridurre l’impatto della luce blu sul sonno. Preferisci un libro o una tisana rilassante.
                4. Sperimenta la meditazione notturna
                  La meditazione o gli esercizi di respirazione profonda possono aiutarti a rilassarti e a prepararti per un sonno di qualità.
                5. Rifocalizza le tue energie
                  Approfitta di questo periodo per riflettere sui tuoi obiettivi personali e sui modi in cui puoi coltivare relazioni autentiche con gli altri, il nuovo anno è un’opportunità per ricominciare con obiettivi chiari e significativi. Noi di Imperial-life non vediamo l’ora di riprendere le nostre collaborazioni con le associazioni locali, organizzando serate ed eventi che promuovono il benessere. Il nostro contributo economico è un modo per sostenere queste iniziative e per restituire qualcosa di positivo alla comunità. Speriamo che anche tu possa trovare nel riposo una fonte di ispirazione per coltivare relazioni autentiche e momenti speciali in questo nuovo capitolo.

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                Un nuovo anno, un nuovo approccio all’empatia e al sonno

                Il nuovo anno porta con sé un’opportunità preziosa: quella di riscoprire il valore del sonno non solo come fonte di benessere personale, ma anche come strumento per coltivare empatia, generosità e relazioni autentiche. Un riposo di qualità ci aiuta a essere più presenti, disponibili e aperti verso gli altri, creando una rete di connessioni positive che ci arricchiscono profondamente.

                Noi di Imperial-life crediamo nel potere delle relazioni e nella capacità di fare del bene, non solo attraverso il riposo, ma anche con iniziative concrete. Grazie alle nostre collaborazioni con associazioni locali, sosteniamo progetti che promuovono il benessere e la solidarietà, organizzando eventi e serate che lasciano un impatto positivo nella comunità.

                Se fai parte di un’associazione o ne conosci una che potrebbe beneficiare del nostro supporto, ti invitiamo a visitare la nostra pagina Associazioni. Scopri come Imperial-life può contribuire economicamente al raggiungimento dei tuoi obiettivi e aiutarti a creare un nuovo anno all’insegna del benessere e della generosità.

                Fonti e riferimenti

                Walker, M. (2017). Why We Sleep: Unlocking the Power of Sleep and Dreams. Scribner.
                Harvard Business School (2019). “How Sleep Affects Charitable Giving.”
                Università della California, Berkeley (2018). “Sleep Deprivation and Empathy Reduction.” Nature Communications.
                Doxa (2020). “Gli Italiani e il Sonno: Abitudini e Festività.”

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                Sonno e performance atletica: come gli atleti riposano per dare il massimo

                Il sonno è spesso sottovalutato rispetto ad altri aspetti della preparazione atletica, come l’allenamento o la dieta. Eppure, è proprio durante il sonno che il corpo si rigenera, i muscoli si riparano e il cervello consolida le abilità apprese. Non è un caso che campioni come LeBron James o Roger Federer considerino il sonno un elemento fondamentale per le loro performance. In questo articolo, esploreremo il legame tra sonno e performance atletica, scopriremo le abitudini di alcuni grandi atleti e forniremo consigli utili per migliorare il proprio riposo e, di conseguenza, le proprie prestazioni.

                L’importanza del sonno per gli atleti

                Gli atleti di alto livello sanno che il sonno è essenziale per massimizzare le performance fisiche e mentali. Durante il sonno profondo, il corpo rilascia l’ormone della crescita, che favorisce il recupero muscolare e la riparazione dei tessuti danneggiati. Inoltre, un sonno adeguato aiuta a mantenere una mente lucida, una qualità indispensabile per prendere decisioni rapide e precise durante le competizioni.

                Uno studio condotto dalla Stanford University ha dimostrato che prolungare il sonno a circa 10 ore al giorno può migliorare significativamente le prestazioni atletiche. Ad esempio, i giocatori di basket che partecipavano allo studio hanno mostrato un miglioramento della velocità del 9% e un aumento dell’accuratezza del tiro del 6%

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                Curiosità e abitudini di sonno degli atleti

                LeBron James: un “professionista del sonno”

                Il campione NBA LeBron James, famoso per la sua longevità sportiva e le sue straordinarie performance, dedica tra le 8 e le 10 ore al sonno ogni notte. In un’intervista, ha dichiarato che considera il sonno una delle sue “armi segrete” per mantenersi in forma sia fisicamente che mentalmente. LeBron utilizza tecniche avanzate per ottimizzare il riposo, come dormire su materassi personalizzati e creare un ambiente completamente buio per favorire un sonno profondo e rigenerante.

                Roger Federer: 12 ore di sonno al giorno

                Il leggendario tennista svizzero Roger Federer attribuisce una parte importante del suo successo al riposo. Durante i periodi di torneo, si assicura di dormire tra le 10 e le 12 ore al giorno, suddivise tra una lunga notte di sonno e un pisolino pomeridiano. Federer ha più volte sottolineato che il sonno è fondamentale per il recupero muscolare e per mantenere la concentrazione durante i match più impegnativi.

                Simone Biles: protezione dalla tecnologia

                La ginnasta pluripremiata Simone Biles adotta una routine specifica per migliorare la qualità del suo sonno. Spegne tutti i dispositivi elettronici almeno un’ora prima di andare a letto, evitando così l’esposizione alla luce blu, che potrebbe interferire con il ritmo circadiano. Inoltre, Biles utilizza tecniche di rilassamento come la meditazione e la respirazione profonda per prepararsi al riposo e ridurre lo stress delle competizioni.

                 

                Sonno e performance atletica: i rischi della privazione del sonno 

                Dormire poco o male può compromettere gravemente le prestazioni atletiche. Alcuni degli effetti più comuni includono:

                • Tempo di reazione rallentato: uno studio pubblicato sulla Journal of Sports Medicine ha dimostrato che la privazione del sonno può ridurre il tempo di reazione del 20-30%, un aspetto critico per sport che richiedono rapidità decisionale come il calcio o il tennis.
                • Aumento del rischio di infortuni: atleti che dormono meno di 6 ore a notte sono statisticamente più predisposti a lesioni muscolari e tendinee, poiché il corpo non ha il tempo necessario per rigenerarsi.
                • Riduzione della forza e della resistenza: la mancanza di sonno influisce negativamente sulla capacità di sostenere sforzi intensi, riducendo sia la forza muscolare che la resistenza aerobica.
                • Diminuzione della motivazione: la stanchezza cronica può ridurre la motivazione e compromettere la capacità di allenarsi con intensità e regolarità.

                Dormire bene e performance

                Strategie per migliorare il sonno degli atleti

                1. Creare un ambiente favorevole al sonno
                  Un ambiente fresco, buio e silenzioso è essenziale per favorire un riposo di qualità. Molti atleti utilizzano tende oscuranti e dispositivi che emettono rumore bianco per bloccare i suoni disturbanti.
                2.  Stabilire una routine serale
                  Andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora aiuta il corpo a regolare il ritmo circadiano. Gli atleti di successo pianificano le loro giornate in modo da rispettare questa routine, anche durante i viaggi o i periodi di allenamento intensivo.
                3. Integrare tecniche di rilassamento
                  Tecniche come lo stretching, la meditazione o il massaggio possono aiutare a rilassare i muscoli e a ridurre lo stress prima di coricarsi. Ad esempio, utilizzare una poltrona relax come quelle di Imperial-life può offrire un’esperienza combinata di comfort e recupero fisico, ideale per preparare il corpo al sonno.
                4. Ottimizzare la dieta serale
                  Cibi ricchi di triptofano, come latte, noci e banane, stimolano la produzione di melatonina e favoriscono il sonno. Al contrario, bevande contenenti caffeina o alcol andrebbero evitate nelle ore serali.

                 

                Tecnologia e sonno: un’arma a doppio taglio

                Molti atleti utilizzano dispositivi tecnologici per monitorare la qualità del sonno. Strumenti come i tracker Fitbit o le app per il sonno forniscono dati utili per analizzare le fasi del riposo e identificare eventuali problematiche. Tuttavia, è importante non esagerare con l’uso della tecnologia, poiché l’esposizione alla luce blu può interferire con il sonno.

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                In conclusione il sonno non è un lusso, ma una necessità per chi vuole raggiungere l’eccellenza sportiva. Gli esempi di LeBron James, Roger Federer e Simone Biles dimostrano che un sonno di qualità può fare la differenza non solo per il recupero fisico, ma anche per la concentrazione mentale e la resistenza.

                Per chiunque pratichi sport a livello amatoriale o professionistico, adottare buone abitudini di sonno può essere il primo passo per migliorare le prestazioni. Integrare questi accorgimenti con momenti di relax quotidiano, magari utilizzando soluzioni come il sesitema di riposo Imperial-life, è un ottimo modo per avvicinarsi al metodo dei grandi campioni, come per esempio Gianpaolo Ricci giocatore della nazionale italiana di pallacanestro, puoi ascoltare qui la sua testimonianza.

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                Riferimenti

                Stanford University Study on Sleep and Athletes
                LeBron James Interview, Sleep and Recovery in the NBA
                Federer Routines, ESPN Feature
                Simone Biles’ Sleep Habits, Healthline Interview
                Journal of Sports Medicine, Effects of Sleep Deprivation on Athletes

                 

                 

                  Dimostra di essere umano selezionando albero.

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                  Piante per dormire meglio: 10 alleati naturali per un sonno ristoratore

                  Il sonno è fondamentale per il benessere psicofisico, ma spesso la vita frenetica, lo stress e l’uso intensivo della tecnologia rendono difficile addormentarsi e mantenere un riposo di qualità. In questo contesto, la natura ci viene incontro con diverse piante note per le loro proprietà rilassanti, capaci di migliorare la qualità del sonno in modo naturale.

                  Vediamo insieme quali sono le 10 piante migliori per dormire meglio e come inserirle nella nostra routine serale.

                  1. Lavanda: il calmante per eccellenza

                  La lavanda è conosciuta per le sue proprietà rilassanti e antistress grazie all’alto contenuto di linalolo, un composto che agisce sul sistema nervoso centrale. È sufficiente qualche goccia di olio essenziale su un fazzoletto o diffuso nell’ambiente per creare una sensazione di calma e ridurre i tempi di addormentamento.

                  Piante per dormire meglio - Lavanda

                  2. Camomilla: il rimedio classico

                  La camomilla è un’antica alleata del sonno. La sua azione rilassante è dovuta all’apigenina, un antiossidante che si lega ai recettori del cervello riducendo l’ansia e favorendo il sonno. Un infuso caldo di camomilla prima di coricarsi può essere una semplice, ma efficace, routine per facilitare il rilassamento.

                  Piante per dormire meglio - Camomilla

                  3. Valeriana: ideale per combattere l’insonnia

                  La valeriana è una pianta molto utilizzata contro l’insonnia per la sua capacità di aumentare i livelli di GABA, un neurotrasmettitore che riduce l’attività cerebrale. È spesso utilizzata in forma di tisane o estratti, perfetti per rilassarsi nelle ore serali.

                  Piante per dormire meglio - Valeriana

                  4. Melissa: riequilibrante dell’umore

                  Questa pianta ha proprietà antidepressive e sedative, il che la rende particolarmente adatta per alleviare l’ansia e le tensioni prima di andare a dormire. Una tazza di infuso di melissa è un rimedio naturale e piacevole per ridurre lo stress accumulato durante la giornata.

                  5. Passiflora: l’anti-stress naturale

                  La passiflora, conosciuta anche come “fiore della passione,” è utile per ridurre i sintomi dell’ansia. La sua azione rilassante aiuta a indurre un sonno profondo e a migliorare la qualità del riposo notturno, ideale per chi soffre di risvegli frequenti.

                  Piante per dormire meglio - Passiflora

                  6. Gelsomino: profumo rilassante

                  Il gelsomino ha un aroma delicato e rilassante, noto per la sua capacità di migliorare il benessere psicologico. Recenti studi dimostrano che il suo profumo riduce i livelli di ansia, promuovendo un riposo più profondo e sereno.

                  7. Tiglio: la pianta della calma

                  Il tiglio è usato da secoli per i suoi effetti calmanti e antispasmodici. È ideale come tisana serale, poiché allevia la tensione muscolare e mentale, preparando il corpo al sonno.

                  Piante per dormire meglio - Tiglio

                  8. Rosmarino: non solo per cucinare

                  Il rosmarino, oltre a essere una pianta aromatica, ha proprietà calmanti. È un ottimo alleato per alleviare lo stress e migliorare la qualità dell’aria in camera.

                  9. Salvia: un aiuto per respirare meglio

                  L’aroma della salvia ha proprietà calmanti e balsamiche, il che può essere utile se soffri di congestione notturna. Un infuso di salvia o qualche goccia di olio essenziale possono favorire un sonno più riposante.

                  10. Aloe Vera: purifica l’aria

                  L’aloe vera rilascia ossigeno durante la notte, contribuendo a purificare l’aria e a mantenere un ambiente rilassante. È ideale in camera da letto, poiché crea un’atmosfera più pulita e salutare per il sonno.

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                  Piante per dormire meglio: come sfruttare questi rimedi

                  Integrare queste piante nella routine serale è semplice: puoi preparare infusi, aggiungere qualche goccia di olio essenziale in un diffusore o semplicemente posizionarle vicino al letto.
                  In combinazione, puoi optare per il sistema di riposo New Emotion di Imperial-life: oltre ad essere stato ideato per garantire un un supporto personalizzato (e un riposo senza precedenti 😌), ha una rete dotata di sistema reclinabile motorizzato per spalle e gambe, l’ideale per sorseggiare una tisana o respirare un’essenza rilassante prima di coricarti, avviando il corpo a un riposo rigenerante.

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